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Guarda chi si vede! Hello stranger
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Center, Katherine

Guarda chi si vede! Hello stranger

Newton Compton Editori, 28/11/2023

Abstract: Sadie Montgomery non può credere ai suoi occhi, è finalmente riuscita a raggiungere il traguardo più importante della sua vita: arrivare finalista al concorso della North American Portrait Society, il premio più ambito da ogni artista del Paese. Ma si sa, il destino ha spesso in serbo sorprese e imprevisti, ed ecco che i festeggiamenti prendono una piega decisamente inaspettata: Sadie si ritrova in un letto d'ospedale, con una diagnosi di cecità facciale, una sindrome "probabilmente temporanea", o almeno così le spiegano i medici, che non le permette di riconoscere i volti. Non ha perso del tutto la vista, ma adesso il suo mondo è decisamente sfocato. Cupido invece, al contrario di Sadie, ci vede benissimo. E così, mentre la ragazza tenta di coronare il sogno di diventare un'artista riconosciuta e apprezzata, risolvere le beghe familiari e prendersi cura di Peanut, il suo amato cane, il cuore le gioca un tiro mancino e comincia a battere non per un uomo solo, ma ben due. Se la sua vita fosse un po' più a fuoco, forse riuscirebbe a cavarsela… ma il momento non potrebbe essere peggiore. Mentre cerca di salvare la sua carriera, affrontare il passato e gestire i sentimenti, Sadie si rende conto che la felicità si può trovare nei luoghi – e nelle persone – che meno ci si aspetta.Dall'autrice di Bodyguard, una nuova brillante commedia romanticaBestseller del New York Times e USA Today"Dall'autrice di Bodyguard, la storia avvincente di una protagonista capace di superare le avversità e imparare a fidarsi di chi tiene a lei."Booklist"Una commedia romantica incantevole, di cuore e ben scritta."Library Journal"Si arriva d'un fiato all'ultima pagina, grazie a un pizzico di ironia e a una storia d'amore piena di tenerezza."Publishers WeeklyKatherine CenterÈ un'autrice bestseller di commedie romantiche entrate nelle classifiche dei libri più venduti di "New York Times" e "USA Today". È stata paragonata a Nora Ephron e Jane Austen. I suoi libri sono stati annoverati tra i migliori libri di Amazon, Goodreads e molti altri. Netflix ha prodotto due film tratti dai suoi romanzi. È nata a New York, e ora vive a Houston, in Texas, con la sua famiglia. La Newton Compton ha pubblicato Bodyguard, La felicità per principianti e Guarda chi si vede! Hello Stranger.

Calendario dei proverbi 2024
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Ferrigato, Riccardo

Calendario dei proverbi 2024

Newton Compton Editori, 28/11/2023

Abstract: A cura di Riccardo FerrigatoUn proverbio al giorno per un anno all'insegna della saggezza popolareI proverbi hanno radici profonde. Cristallizzano una saggezza antica e viva, che è stata capace di resistere al passare del tempo e ai cambiamenti negli stili di vita. Pagina dopo pagina, giorno dopo giorno, il calendario permette di riscoprire i proverbi più noti e i più insoliti, per lasciarsi ispirare e guidare dalla saggezza e dalla forza di massime fondate sull'esperienza di un mondo forse più semplice, ma anche più profondo.

Nero fiorentino
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Doninelli, Luca

Nero fiorentino

Bompiani, 28/11/2023

Abstract: Nella tarda estate del 2010 Firenze è una città immobile, sonnolenta, da camera con vista, che detesta le novità e ogni invito al cambiamento. Eppure nel suo ventre si agitano forze inquietanti e oscure: nell'interrato di un palazzo del centro storico, sede della casa di moda Dombey & Son, fa la sua apparizione uno strano reperto. La segretaria generale Loredana Fallai decide di farlo valutare a Oreste Marcucci, storico dell'arte e suo ex amante, che riconosce le tavole progettate dal Brunelleschi per studiare la prospettiva, un oggetto della cui esistenza ormai tutti dubitavano. L'indomani Fallai viene trovata uccisa con un colpo di pistola alla tempia, le tavole scompaiono e di Marcucci si perdono le tracce. Quindici anni dopo il mistero non è stato svelato. Ma quando viene lanciato un concorso per il completamento della facciata di San Lorenzo, un evento che chiama in città le più grandi archistar del mondo, la sequenza di omicidi e misteri si riavvia. La prima delle nuove vittime è Paolo del Chierico, ex amministratore delegato della casa di moda. Sua sorella Lucia e la fidanzata Giulia Landi, assieme a Maria Giovanna, la figlia di Fallai, indagano per mettere ordine in una vicenda apparentemente priva di senso e dare pace a chi non c'è più. Non è la prima volta che Luca Doninelli medita sul destino della città italiana per eccellenza: Firenze. Questa volta lo fa attraverso un romanzo in cui la realtà sfugge di continuo alla comprensione, i moventi vengono da lontano e il Male ha la forma del retropensiero, del brusio di fondo, dell'agitazione senza nome. E dove i morti possono essere gli assassini più pericolosi di tutti.

Arte e bruttezza
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Zanchi, Mauro

Arte e bruttezza

Giunti, 28/11/2023

Abstract: È possibile definire cosa è bello e cosa è brutto? Esiste un canone della bruttezza come ne sono esistiti e ne esistono molti della bellezza? È possibile usare la categoria del brutto nella formulazione di un giudizio estetico? È politicamente corretto definire brutto qualcosa? È ancora attivo e funzionante l'accostamento del bello al bene e del brutto al male? È ancora vero che ciò che è brutto in un contesto culturale può essere bello in un altro oppure la globalizzazione ha livellato tutto? Qual è la portata "morale" della categoria del brutto? Tante domande, ineludibili per chi si occupa di arte. Ancora una, dal testo del dossier: il modo in cui apprendiamo la storia dell'arte è attraverso delle "brutte copie" degli originali. In che modo questo forma la nostra idea delle opere e dell'arte?

Cecco del Caravaggio
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Papi, Gianni

Cecco del Caravaggio

Giunti, 28/11/2023

Abstract: Francesco Boneri (1580-1630), detto ″Cecco del Caravaggio″, è uno dei più misteriosi artisti del gruppo dei caravaggeschi italiani. Di lui non non si sa quasi niente. Certo è che del Merisi fin da giovanissimo fu servitore e, sembra, anche amante. Una condizione di "familiarità" che lo vide nel ruolo di modello in opere come Amore vincitore e Davide e Golia, e in un certo senso di allievo, poiché dal maestro imparò a dipingere (e a usare il coltello nelle risse, pare). Quella di Cecco è una pittura di alta qualità, che si esplica in dipinti enigmatici, anticonformisti e propensi a un audace naturalismo.

Perugino nel Rinascimento italiano
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Pierini, Marco - Picchiarelli, Veruska

Perugino nel Rinascimento italiano

Giunti, 28/11/2023

Abstract: Pietro Vannucci, detto il Perugino (Città della Pieve 1448 circa - Fontignano 1523), lavorò fianco a fianco con Botticelli e Leonardo nella bottega fiorentina del Verrocchio e fu a contatto con le opere di Piero della Francesca, Ghirlandaio, Lippi, Angelico e Gozzoli; operò in Toscana, in Umbria e in Vaticano nella Cappella Sistina (una delle sue opere sarebbe poi stata cancellata per far posto al Giudizio universale di Michelangelo). Tra i suoi allievi, annovera anche Raffaello. Insomma, il maestro umbro si colloca al centro, e da protagonista, della vicenda intera del Rinascimento italiano. La sua pittura è esemplare della ricerca di armonia, equilibrio, precisione nel disegno, luminosità del colore che rappresenta in sintesi l'ideale artistico del periodo in cui visse.

Ceruti
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D'Adda, Roberta - Morandotti, Alessandro - Frangi, Francesco

Ceruti

Giunti, 28/11/2023

Abstract: Giacomo Ceruti detto il Pitocchetto (Milano 1698-1768) arriva a Brescia da Milano ventitreenne. Qui lavora per la nobiltà locale realizzando ritratti e pale d'altare per più di un decennio; in seguito si trasferirà a Padova, per poi fare definitivamente ritorno nella sua città d'origine. È però soprattutto a Brescia che il pittore mette a punto un genere suo proprio, se vogliamo, una variante delle scene di strada che concentra l'attenzione sui poveri. Si dedica a dipinti, anche di grande formato, in cui restituisce alla figura del mendicante una dignità, distinguendosi dalla legione dei pittori che in tali soggetti coglie solo spunti grotteschi e canzonatori. Con Ceruti – detto il Pitocchetto proprio per questa sua "vocazione" pauperista – si assiste a un primo tentativo di pittura "sociale".

Perugino nel Rinascimento italiano
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Pierini, Marco - Picchiarelli, Veruska

Perugino nel Rinascimento italiano

Giunti, 28/11/2023

Abstract: NON DISPONIBILE PER KINDLE E-INK, PAPERWHITE, OASIS. Pietro Vannucci, detto il Perugino (Città della Pieve 1448 circa - Fontignano 1523), lavorò fianco a fianco con Botticelli e Leonardo nella bottega fiorentina del Verrocchio e fu a contatto con le opere di Piero della Francesca, Ghirlandaio, Lippi, Angelico e Gozzoli; operò in Toscana, in Umbria e in Vaticano nella Cappella Sistina (una delle sue opere sarebbe poi stata cancellata per far posto al Giudizio universale di Michelangelo). Tra i suoi allievi, annovera anche Raffaello. Insomma, il maestro umbro si colloca al centro, e da protagonista, della vicenda intera del Rinascimento italiano. La sua pittura è esemplare della ricerca di armonia, equilibrio, precisione nel disegno, luminosità del colore che rappresenta in sintesi l'ideale artistico del periodo in cui visse.

Khnopff
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Fanti, Laura

Khnopff

Giunti, 28/11/2023

Abstract: Per tradizione familiare Fernand Khnopff (Dendermonde 1858 - Bruxelles 1921) doveva diventare avvocato. Frequentò invece compagnie che i genitori consideravano sbagliate e divenne pittore. Si legò soprattutto all'ambiente simbolista, anche letterario. Perseguiva le vie che portavano al mistero, all'inspiegabile, in netta opposizione al clima razionalista e positivista dominante nelle élite intellettuali europee del suo tempo. Strade percorribili solo dall'arte, chiave privilegiata della porta che conduce in un altrove venato di misticismo. Ciononostante, le sue opere si presentano modernissime nella composizione e nel taglio "fotografico", incardinate su una assoluta padronanza del disegno. Protagoniste frequenti, nelle sue opere, donne fatali e ambigue, insidiose, incantatrici sfingi moderne.

La cena
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Österdahl, Martin - Rossini, Sara

La cena

Giunti, 28/11/2023

Abstract: Con una narrazione intrisa di ironia tragica, Martin Österdahl compone un thriller claustrofobico e incentrato sui chiaroscuri psicologici dei protagonisti. Un romanzo dal ritmo martellante, che si legge in una sola notte. Lillängen, notte del 31 dicembre. La neve fiocca lenta sulla città ancora addormentata dopo i festeggiamenti, quando la polizia si trova davanti uno spettacolo agghiacciante e inspiegabile: sul fondo della piscina vuota di un'isolata villetta, tra i frantumi del vetro di copertura, giacciono due corpi nudi, avvinghiati in una pozza di sangue. Solo poche ore prima, Lisa e Mikael Kjellvander sono immersi nei preparativi per la serata più attesa dell'anno. La figlia Ebba, diciassettenne, ha invitato il fidanzato Marlon, un ragazzo ombroso, sempre vestito di nero, appassionato di musica. Sarà l'occasione per i genitori di entrambi di conoscersi e per lei di vivere un momento magico: dopo la cena, andrà a una festa e finalmente farà l'amore con lui. Tutto deve essere perfetto. Ebba ha indossato un abito meraviglioso, la tavola è imbandita, i calici stanno per essere riempiti di vino. Mancano solo gli ospiti. Ma quando suona il campanello e Lisa e Mikael vanno ad aprire la porta, quelli che si ritrovano davanti non sono affatto due sconosciuti. In un crescendo scandito dal susseguirsi delle portate – dall'aperitivo al dolce – il loro oscuro passato comune tornerà a galla: uno stillicidio di rivelazioni che culminerà in un finale inaspettato.

Ceruti
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D'Adda, Roberta - Morandotti, Alessandro - Frangi, Francesco

Ceruti

Giunti, 28/11/2023

Abstract: NON DISPONIBILE PER KINDLE E-INK, PAPERWHITE, OASIS. Giacomo Ceruti detto il Pitocchetto (Milano 1698-1768) arriva a Brescia da Milano ventitreenne. Qui lavora per la nobiltà locale realizzando ritratti e pale d'altare per più di un decennio; in seguito si trasferirà a Padova, per poi fare definitivamente ritorno nella sua città d'origine. È però soprattutto a Brescia che il pittore mette a punto un genere suo proprio, se vogliamo, una variante delle scene di strada che concentra l'attenzione sui poveri. Si dedica a dipinti, anche di grande formato, in cui restituisce alla figura del mendicante una dignità, distinguendosi dalla legione dei pittori che in tali soggetti coglie solo spunti grotteschi e canzonatori. Con Ceruti – detto il Pitocchetto proprio per questa sua "vocazione" pauperista – si assiste a un primo tentativo di pittura "sociale".

Cecco del Caravaggio
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Papi, Gianni

Cecco del Caravaggio

Giunti, 28/11/2023

Abstract: NON DISPONIBILE PER KINDLE E-INK, PAPERWHITE, OASIS. Francesco Boneri (1580-1630), detto ″Cecco del Caravaggio″, è uno dei più misteriosi artisti del gruppo dei caravaggeschi italiani. Di lui non non si sa quasi niente. Certo è che del Merisi fin da giovanissimo fu servitore e, sembra, anche amante. Una condizione di "familiarità" che lo vide nel ruolo di modello in opere come Amore vincitore e Davide e Golia, e in un certo senso di allievo, poiché dal maestro imparò a dipingere (e a usare il coltello nelle risse, pare). Quella di Cecco è una pittura di alta qualità, che si esplica in dipinti enigmatici, anticonformisti e propensi a un audace naturalismo.

Khnopff
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Fanti, Laura

Khnopff

Giunti, 28/11/2023

Abstract: NON DISPONIBILE PER KINDLE E-INK, PAPERWHITE, OASIS. Per tradizione familiare Fernand Khnopff (Dendermonde 1858 - Bruxelles 1921) doveva diventare avvocato. Frequentò invece compagnie che i genitori consideravano sbagliate e divenne pittore. Si legò soprattutto all'ambiente simbolista, anche letterario. Perseguiva le vie che portavano al mistero, all'inspiegabile, in netta opposizione al clima razionalista e positivista dominante nelle élite intellettuali europee del suo tempo. Strade percorribili solo dall'arte, chiave privilegiata della porta che conduce in un altrove venato di misticismo. Ciononostante, le sue opere si presentano modernissime nella composizione e nel taglio "fotografico", incardinate su una assoluta padronanza del disegno. Protagoniste frequenti, nelle sue opere, donne fatali e ambigue, insidiose, incantatrici sfingi moderne.

Arte e bruttezza
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Zanchi, Mauro

Arte e bruttezza

Giunti, 28/11/2023

Abstract: NON DISPONIBILE PER KINDLE E-INK, PAPERWHITE, OASIS. È possibile definire cosa è bello e cosa è brutto? Esiste un canone della bruttezza come ne sono esistiti e ne esistono molti della bellezza? È possibile usare la categoria del brutto nella formulazione di un giudizio estetico? È politicamente corretto definire brutto qualcosa? È ancora attivo e funzionante l'accostamento del bello al bene e del brutto al male? È ancora vero che ciò che è brutto in un contesto culturale può essere bello in un altro oppure la globalizzazione ha livellato tutto? Qual è la portata "morale" della categoria del brutto? Tante domande, ineludibili per chi si occupa di arte. Ancora una, dal testo del dossier: il modo in cui apprendiamo la storia dell'arte è attraverso delle "brutte copie" degli originali. In che modo questo forma la nostra idea delle opere e dell'arte?

Vita di poeta
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Walser, Robert

Vita di poeta

Adelphi, 28/11/2023

Abstract: Quando "Vita di poeta" fu pubblicato, nell'autunno del 1917, Hermann Hesse lo recensì subito. Nel suo articolo si leggevano le seguenti parole: "Questo Robert Walser, a cui già dobbiamo tanta bella musica da camera, suona in questo nuovo libretto in modo ancora più puro, ancora più dolce, ancora più alato che nei precedenti. Se scrittori come Walser appartenessero agli "spiriti guida", non ci sarebbe più guerra. Se Walser avesse centomila lettori, il mondo sarebbe migliore".Appare e scompare in questo libro, sotto sempre nuove spoglie, il personaggio di un giovane vagabondo, che ama le lunghe camminate e guarda il mondo con stupore. Talvolta dorme sulle panchine o in misere locande. Talvolta osa mettere piede, con la sua innocente insolenza, in locali di lusso. Talvolta si rivolge, con devota galanteria, ad affascinanti figure femminili. Gli capita anche che le mutevoli autorità del mondo, quali un capocameriere o un poliziotto, lo sottopongano a severe reprimende. E ogni volta il giovane vagabondo risponderà con amabile eloquenza. Non c'è nulla di più allarmante, in Walser, di queste insistenze sulle maniere soavi, e perfino vezzose: è lì che sentiamo la prossimità della follia. Un immenso disordine è a portata di mano, ma tanto più il giovane vagabondo continuerà ad avanzare con il suo passo elastico, avventato, con l'incoscienza di chi sa troppo e vuole soltanto celare ciò che sa dietro ampi arabeschi di parole. Ogni volta, ciò che Walser ci racconta è come l'avvio di un "Bildungsroman", di un "romanzo di formazione": ma è una formazione che si tronca subito, per ricominciare poi da capo, con una nuova storia. Il modello segreto, per Walser, non è lo svagato perdigiorno di Eichendorff né il Wilhelm Meister di Goethe, avido di assaporare il mondo. È piuttosto il disperato Lenz di Büchner, che vaga abbacinato, fuggendo qualcosa che lo ha già, per sempre, colpito. Ma, sulla via della scomparsa totale, qui ancora Walser vorrebbe fermarsi al penultimo passo, per quell'amore che pure la vita continua a ispirargli. Allora vagheggia un'esistenza minima e nascosta, come può essere quella di un bottone. E appunto a un bottone Walser rivolge in queste pagine un'appassionata esortazione, che è quasi la sua regola di vita: "Che tu non ti dia alcuna importanza, che tu sia, o almeno sembri essere, tutt'uno con la missione della tua vita, e ti senta interamente consacrato a quel tacito adempimento del dovere che si può chiamare una rosa dallo squisito profumo, bella di una bellezza che è quasi a se stessa un enigma, profumata di un profumo del tutto disinteressato perché non è altro che il suo destino".

Storie
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Walser, Robert

Storie

Adelphi, 28/11/2023

Abstract: Quando apparvero queste "Storie", nel 1914, un giovane recensore, Robert Musil, mise subito in guardia i lettori: "Uomini di spirito positivo e donne dotate di forte "caritas" troveranno queste trenta piccole storie un po' troppo giocose. Ad esse sarà rimproverato di non dimostrare alcun carattere, di essere capricciose, di gingillarsi con la vita, anzi magari di non avere cuore e di lasciarsi impressionare da quella sbalorditiva determinazione con cui l'insignificante, per esempio una panchina in giardino, talvolta occupa il suo posto nel mondo". Con quella ironica precisione che era per lui la socia inseparabile dell'anima, Musil ha accennato qui alla peculiarità di Robert Walser in un genere letterario, la "prosa breve", in cui oggi lo riconosciamo maestro. Ma le "Storie" non contengono soltanto campioni disparati di "prose brevi": almeno due testi, "Kleist a Thun", uno dei vertici dell'arte di Walser, e "La battaglia di Sempach" hanno una perfetta misura di racconti. Il primo, nella sua tensione, quasi insostenibile, è forse l'unico testo del nostro secolo che sembra proseguire il "Lenz" di Büchner; il secondo è una visione grandiosa, dove il sangue sgorga da araldici fantocci e il cozzare delle armi si blocca in un sospeso miraggio.Dietro la giocosità di Walser, dietro l'ingiustificata euforia che a tratti erompe nelle sue pagine, c'è qualcosa di immensamente oscuro e delicato. Da dove vengono questi suoi personaggi, non solo l'allucinato Kleist ma certe labili "silhouettes" ricorrenti, come il piccolo impiegato Helbling, lo studente Fritz Kocher o il paggio Simon? Benjamin rispose che "vengono dalla notte, là dove essa è più nera, da una 'notte veneziana', se vogliamo, illuminata dai miseri lampioni della speranza, con un qualche splendore festivo nell'occhio, ma turbati e tristi da piangere. Ciò che essi piangono è prosa". Una prosa che tocca una corda molto nascosta e raggiunge la bellezza più rara, quella cui Walser più teneva, quella che si ha "quando in apparenza il bello non lo si avverte affatto, ed è solamente una cosa come sono anche le altre".

L'America in automobile
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Simenon, Georges

L'America in automobile

Adelphi, 28/11/2023

Abstract: Nell'ottobre del 1945 Georges Simenon sbarca a New York, ansioso di lasciarsi alle spalle le turbo­lenze degli anni di guerra, le accuse di collabora­zionismo e le minacce di epurazione. Con la mo­glie Tigy e il figlio Marc si stabilisce in Canada, nel Nouveau-­Brunswick – ma è agli Stati Uniti che guar­da. E, per conoscere meglio il paese dove comince­rà una nuova vita, parte al volante di una Chevro­let per un viaggio di cinquemila chilometri, che dal Maine lo porterà sino a Sarasota, sul Golfo del Messico. Ad attirarlo, come sempre, non sono le città – anche se confesserà che a New York si sente perfettamente a suo agio –, ma la gente e "i piccoli particolari della quotidianità": tutto ciò che può offrire ai suoi lettori "un'immagine più intima" degli Stati Uniti. Lui che aveva sempre captato, o­vunque nel mondo, un disperato e insoddisfatto bisogno di dignità, finirà per essere conquistato dalla "forte tensione verso l'allegria e la gioia di vivere" che sprigionano le semplici ed essenziali case americane, dalla cordialità (o meglio: la fa­miliarità) che regola i rapporti di lavoro, dalla fiducia in sé stessi che le scuole sanno inculcare negli studenti, dalla squisita cortesia degli abitanti del Sud – che nelle relazioni mettono "quel qual­cosa di impercettibile e affascinante" che rende tanto preziosa l'esistenza – e scoprirà che proprio qui, nella sua nuova patria, vige "un tipo di vita che ... tiene conto più di qualsiasi altro della dignità dell'uomo".

Endgame. Dentro la famiglia reale: tra rivalità, segreti, vendette, si gioca il futuro della monarchia
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Scobie, Omid

Endgame. Dentro la famiglia reale: tra rivalità, segreti, vendette, si gioca il futuro della monarchia

Solferino, 28/11/2023

Abstract: "In quanto membri della famiglia reale che hanno scelto di vivere in modo autonomo e completamente staccati dall'istituzione, Harry e Meghan al momento non hanno alcuna voce in capitolo riguardo alla direzione che prenderà la "Ditta". Ma il loro ruolo nella storia reale rimane più importante che mai. Le questioni sollevate dalla coppia, comprese le accuse di bullismo, misoginia, razzismo e manipolazione dell'immagine, unite alla crudeltà istituzionale di cui sono stati vittime, restano ampiamente ignorate e non affrontate dal Palazzo."L'8 settembre 2022, la notizia della scomparsa della regina Elisabetta II ha paralizzato il mondo. La sua morte, dopo settant'anni di regno, ha infranto lo scudo protettivo che circondava la famiglia più celebre del pianeta. Da quel momento, un numero crescente di persone si chiede se la monarchia abbia ancora una rilevanza storica e politica, e molti si spingono oltre: ha ancora un senso, e dunque un futuro?In questo momento cruciale della sua storia, Endgame alza il sipario su una famiglia divisa e su un'istituzione in crisi. Omid Scobie ha passato più di dodici anni al seguito dei reali, raccontando la vita e il lavoro della Royal Family e costruendo una fitta rete di relazioni all'interno del Palazzo, che gli hanno permesso di entrare nei suoi ingranaggi profondi. Grazie a conversazioni riservate e un lungo lavoro di ricerca – e al desiderio di rompere qualche ponte per raccontare una buona volta tutta la storia – Scobie offre ai nostri occhi un ritratto di famiglia improntato al caos, alla sfiducia, a forme di durezza draconiana: sull'House of Windsor si addensano fosche minacce che, allargando crepe già aperte al suo interno, mettono a rischio il suo ruolo, la sua immagine, la sua stessa sopravvivenza.

La festa dei morti
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Dante, Emma

La festa dei morti

La nave di Teseo O, 28/11/2023

Abstract: Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile è, fin dalla sua pubblicazione nel 1634, una delle colonne portanti della letteratura popolare italiana. Le cinquanta favole che formano il libro sono state ispirazione di moltissimi lavori successivi: fiabe, racconti, romanzi e film hanno fatto sì che la fama e l'interesse per quest'opera non cessassero mai. Emma Dante lavora da tempo sul testo di Basile per i suoi spettacoli teatrali, e da questo suo interesse nasce La festa dei morti, tre novelle tra le più belle – La scortecata, Pupo di zucchero e Re Chicchinella – rilette, tradotte e reinterpretate da una grande autrice in grado di renderle accessibili a tutti, salvaguardando la forza e l'irriverenza del linguaggio originale ma aggiornandolo ai nostri tempi. Le splendide illustrazioni di Maria Cristina Costa, con il suo segno caratteristico, il suo amore per le storie e per i dettagli, danno a questi racconti un'ulteriore dimensione e un fascino che le rende indimenticabili.

La via dell'immaginazione. Dalla psicomagia alla psicotrance
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Jodorowsky, Alejandro - Finassi Parolo, Michela

La via dell'immaginazione. Dalla psicomagia alla psicotrance

Feltrinelli Editore, 28/11/2023

Abstract: Cos'è la psicomagia? Quali sono le sue leggi fondamentali? Che differenza c'è con la psicoanalisi? Che ruolo hanno i tarocchi? Alejandro Jodorowsky riprende e approfondisce gli strumenti principali della sua metodologia terapeutica, e ne illustra la pratica con la corrispondenza che intrattiene con le persone che hanno realizzato gli atti psicomagici ricevuti da lui, dove viene raccontato l'atto, le difficoltà incontrate nello svolgerlo, come si sono sentite durante e al termine del suo compimento. Infine, offre una decina di esercizi di psicotrance per allenarsi a uscire da sé e raggiungere la piena coscienza, attraverso visualizzazioni suggestive ed esercizi fisici basati soprattutto sull'autopercezione, per cambiare il proprio punto di vista sul mondo, e quindi il mondo, liberando il nostro vero essere.Scrittore, regista e maestro di tarocchi, Alejandro Jodorowsky è tornato con un libro che è, allo stesso tempo, compendio e guida a tutta la sua opera."Conoscere sé stessi attraverso l'immaginazione."Alejandro Jodorowsky